Villa & design

UN SALTO AL MUSEO. E POI IN CUCINA.

  • Marzo 7, 2023
UN SALTO AL MUSEO. E POI IN CUCINA.

Gli ospiti dicono assomiglino ad azulejos portoghesi. A qualcuno ricordano la Provenza o la Sicilia. Ma la verità un’altra. Un giro al Museo di Santa Caterina (Treviso) ci ha fatto nascere una curiosità e nel cercare i padri di questi rivestimenti siamo finiti al Museo delle Ceramiche di Faenza dove abbiamo trovato le nostre stesse piastrelle. Ma andiamo per ordine.


Giretto al Museo di Santa Caterina di Treviso dove, fra cultura e tradizioni popolari, troviamo uno stand dedicato a Treviso Urbs Picta, dall’omonimo lavoro di approfondimento circa le decorazioni trevigiane nell’arco di tempo che va dal XIII al XXI secolo. Nel testo che accompagna si legge : ” Il medesimo gusto manifesto negli esterni degli edifici trevigiani, si esprimeva anche negli interni con la stesura di colori e decori su ogni superficie muraria o lignea disponibile, dal pavimento al soffitto”.

Al museo ed in cucina

Pur non avendo noi superfici affrescate, ci divertiva vedere le similitudini grafiche fra le antiche decorazioni murarie trevigiane e le piastrelle dipinte a mano della nostra cucina (Produz. Gabbianelli).

Poi un dubbio: essendo che Gabbianelli (qui la sua storia) è marchio storico e particolare, siamo andati a fondo della cosa scoprendo che le nostre piastrelle sono presenti al Museo della Ceramica di Faenza ed esattamente qui. Gabbianelli collaborò con Giò Ponti, Enzo Mari, Italo Lupi e, udite udite, anche con i giovani designers e progettisti della villa Roberto Pamio e Renato Toso.

Cominciamo con il museo di Treviso. Qui le immagini delle decorazioni.

La cucina della Villa. Dettagli.

La grande cucina, affiancata da un utilissimo sbratta cucina dove troviamo piani di lavoro ed elettrodomestici, è tempestata di piastrelle messe alla rinfusa. Laddove una sola piastrella ripetuta più volte avrebbe donato un ordine dato da compostezza e ripetitività, qui una qualche lucida follia – che fa capolino anche altrove nella villa – diede l’ordine di metterle a caso creando un gioco spiazzante e cromie ancora attuali.

Cataloghi Gabbianelli. Circa primi anni ’70

Grazie al Museo della Ceramica di Faenza, alla gentile direttrice Claudia Casali ed alla bibliotecaria Marcela Kubovova siamo risaliti alla serie ‘ Decorati a mano‘ di Gabbianelli che riveste la nostra cucina. La serie rimase in produzione per un decennio circa. Nello ‘sbratta cucina’ abbiamo invece la serie ‘Cabochon‘ disegnata da Renato Toso nel 1973 (Studio Pamio-Toso) anch’essa decorata a mano e nella quale angoli opposti di ugual colore su piastrelle quadrate portavano a combinazioni (quasi) infinite. Nelle immagini che seguono i cataloghi originali Gabbianelli. (cliccare sulle immagini per ingrandire)

Che dire? Una bella avventura ‘rivestita’ (è il caso di dire) di piacevoli sorprese. Corsi e ricorsi storici.

Ti piace il design? Qui qualche pezzo sull’argomento. Se invece vuoi ospitare il tuo evento – piccolo o grande che sia – qui da noi, contattaci pure.

ULISSE, IL DESIGN DA PASSEGGIO

  • Ottobre 5, 2022
ULISSE, IL DESIGN DA PASSEGGIO

Da ‘design addicted’ quali siamo, eccovi l’ultimo arrivo. Lui è ‘Ulisse’ disegnato da Ivan Loss per Sandrigarden ad inizio anni ‘80. È uno sgabello da passeggio, sbarazzino ed ideale per il pic nic ( quanto mai azzeccato qui nel parco) le gite o le conversazioni nel verde. Occhio al ‘depliant’ – a quei tempi di chiamava così – originale nell’immagine finale in cui ne vengono spiegati gli usi. Un pezzo iconico figlio di quell’epoca ed ora a disposizione dei nostri ospiti, anzi delle loro terga :-). E poi è pure rosso.

Ci piace lavorare al nostro particolare mood così diverso dalla sontuosità e dallo storytelling nobile delle ville venete. Noi siamo easy, sbarazzini, moderni.


CIGNI E DESIGN

  • Aprile 28, 2022
CIGNI E DESIGN

Quando riordinando le ‘secrete stanze’ della Villa trovi piacevoli sorprese. La famigliola di cigni in travertino è disegnata a quattro mani da Enzo Mari ed Angelo Mangiarotti e prodotta dai fratelli Manelli. Circa metà anni ‘70.

Vivere la villa con oggetti della sua epoca. Fra luci, pouffs, divani, sedute, quadri, accessori ed oggetti vari è bello rimanere coerenti al design di una casa il cui mood è rimasto intatto nei decenni creando per gli ospiti ed i loro eventi una piccola esperienza di architettura.

Fra moderno e oggetti vintage si è circondati da un ambiente decisamente diverso dalla classica villa veneta, molto personalizzabile. e soprattutto completamente assediato dal verde.

CINQUANTA SFUMATURE DI ROSSO

  • Aprile 21, 2022

Una compagnia di amiche. Una richiesta dell’ultimo momento. Una pizza al volo.

Una pizza tutte assieme, sotto le volte della villa, preceduta dall’aperitivo sul piano stagno e con la tranquillità di essere da sole.

Cose che succedono (e qui succedono spesso 🙂 ) con l’organizzazione di eventi e cene aziendali, compleanni e simili.

Come nella maggior parte delle occasioni non riusciamo a stare senza le mille sfumature di rosso. Stai pensando di organizzare qualcosa di simile? Info qui

DESIGN DI EVENTI

  • Aprile 19, 2022

VERNER E’ FRA NOI

  • Marzo 28, 2022
VERNER E’ FRA NOI

CIAO ROBERTO

  • Novembre 26, 2021
CIAO ROBERTO

Per gli artisti non c’è dettaglio che sia piccolo. Quando lo incontravo mi colpiva la bonaria vanità dell’architetto. Forse perché veneziano, forse perché architetto. Di certo perché sapeva di aver  declinato materiali antichi come il vetro o il legno in oggetti moderni da less is more. Aiutava il fatto che fra arte, architettura e design ne ha passate di ogni.

Quando veniva in questa nostra villa, da lui progettata assieme a Renato Toso, non parlava dei volumi, delle doppie altezze, dei prospetti, dei grandi infissi o della luce. Indicava invece ad amici e colleghi che lo accompagnavano  le piccole cose, i dettagli a suo tempo forse sfuggiti al controllo del committente e sui quali aveva seguito le linee morbide usate un po’ dappertutto. Finiture per le quali a volte serve guardare sotto un tavolo, piegarsi oltre una parete, passare una mano per sentirne al tatto. La levigatezza e le modanature di legni e marmi, la sinuosa base della panca del pranzo, pensata per alloggiare i piedi, che dialoga con il concavo degli scalini della grande scala a chiocciola centrale. Fra loro le formelle in cotto del camino, di cui riproponiamo i suoi disegni originali, la scala marinara, il cono eccentrico, il lungo muro alla veneta. E molto altro.

Quando lavoravo in una fabbrica di componenti per lampade conobbi l’architetto Pamio” mi disse una volta un tecnico, ora in pensione. Ed aggiunse : “si trattava di piegare in tre punti diversi uno stelo in metallo per una sua lampada. Io con lui non obiettati ma quando fui da solo con il titolare gli confessai che una o due piegature rimanevano nei costi, la terza li avrebbe fatti lievitare. Dissi che era ‘na roba da architetti’, che ne bastavano due e che al prossimo incontro con Pamio lo dissuadesse con tatto dal volere  la terza, pena il mettere sul mercato una lampada dal costo eccessivo con ricadute sulle vendite.” Quando poco tempo dopo l’architetto ritornò il titolare  la prese da lontano raffigurando una lampada comunque bella ma dal costo più allettante e dalle vendite più alte. Con pragmatismo tutto veneto il titolare disse che era più facile vendere una lampada da trentamila lire piuttosto che una da sessantamila. La risposta di Pamio fu, narra l’operaio, del seguente tenore: “la terza piegatura si fa perché io disegno per coloro che vogliono spendere sessantamila lire.

E quando un giorno, in villa, seduti sul suo ‘Scaccomatto’ disegnato per Arflex gli chiesi che tipo di committente fosse stato mio padre rispose con sagacia, riuscendo a unire frecciatina, orgoglio da architetto e stima: ” un rompiballe ma alla fine faceva come dicevo io perché gli piacevano le cose belle“.

Ciao Roberto.

VENETICA. CUCINA E DESIGN IN VILLA

  • Maggio 3, 2021
VENETICA. CUCINA E DESIGN IN VILLA

OMBRE ALL’ALBA

  • Aprile 27, 2021
OMBRE ALL’ALBA

ACQUA E FUOCO SECONDO PAMIO

  • Ottobre 11, 2020

Rovistando nel web si scoprono cose interessanti.

Edizioni Di Baio. A firma Claudia Molteni, circa fine anni 80.

Il pezzo riguarda una riflessione sull’uso dell’acqua vicino alla casa. Fra gli architetti è citato Roberto Pamio. Indovinate quale fra le sue architetture è portata ad esempio.

Di Pamio l’autrice ricorda la volontà di inserire sempre nelle proprie opere uno specchio d’acqua ed un camino. Acqua e fuoco, elementi primari per l’uomo.

Nel caso di Villa Bornello sono in asse fra loro e sembrano guardarsi l’uno l’altro. Il caminetto come comunione della famiglia attorno al fuoco d’inverno, il secondo come comunione attorno all’acqua l’estate.

Del caminetto conserviamo i disegni quotati delle formelle di rivestimento. Ne abbiamo parlato qui. Che ne dici, Roberto, riconosci la mano? 🙂

Photo credits: ringraziamo l’associazione  I Love strada Ovest cui abbiamo ‘ rubato ‘ l’immagine di copertina. (e che dopo tutto sono quasi nostri vicini) 🙂

http://www.dibaio.com/360-gradi_22/

IL PROGETTO ORIGINALE DEL PARCO

  • Aprile 5, 2020
IL PROGETTO ORIGINALE DEL PARCO

I Vivai Priola di Treviso sono oggi noti a livello nazionale. Piccoli ma specializzati. Più di quarant’anni fa erano nati da poco e furono loro a piantare in villa quegli alberi alti ora quasi trenta metri.

Dal classico baule in cantina sono usciti preventivi e documenti originali. Poco lontano un tubo porta rotoli custodiva il progetto originale del parco di Villa Bornello, l’ordine con l’elenco delle oltre 2000 piante previste, le fatture dell’architetto Frans Bogaert.

Aprire un forziere per trovare un tesoro di veline copia carbone in carta intestata, di fatture battute a nastro nero o rosso come si usava all’epoca, di varianti di pugno a matita sul progetto, di nomi in latino delle piante, di commoventi totali in lire. Soprattutto la possibilità, come novelli esploratori,  di girare per il parco, disegno alla mano, e capire cosa si sia modificato e cosa no. Confrontare ” l’allora ” e ” l’adesso ” di un organismo vivo come un giardino.

Tranquilli, è tutto piuttosto fedele. Pur se da progetto quelle 2000 piante scesero subito a poco più di trecento, molte delle quali giunte fino a noi. Il parco sorge a poco dalle mura della città ed è uno dei rari esempi di grande parco residenziale nella cintura urbana comunale. La casa vi è letteralmente immersa tanto che l’anello di congiunzione fra i due mondi è costituito dal particolare stagno. Luogo di incontri aziendali e di eventi e cerimonie in genere, la villa è fra i pochi casi in zona, forse l’unico, di location d’architettura moderna per eventi. E non solo per eventi 😉

Hai un'idea per un evento?

Parliamone.

NASKA LORIS, UN’ICONA DEL DESIGN

  • Dicembre 12, 2019
NASKA LORIS, UN’ICONA DEL DESIGN

Jac Jacobsen (1901-1966) è il papà della Luxo, poi divenuta Naska Loris, la famosa lampada del 1937 diventata un’icona del design tanto da essere anche mascotte della celebre casa di produzione Pixar fin dal 1986.

La villa ne ospita alcune. Vennero a suo tempo pensate, e sono usate ancora oggi, sia per i comodini che come luci principali a soffitto al posto di lampadari e simili.  Nella foto si possono vedere le sbarazzine e colorate Naska Loris originali dell’epoca ancora fedelmente al loro posto.  Tutto rifletteva e riflette ancor oggi la volontà originale dell’architetto.

Ma in cosa consiste il loro essere ‘ sbarazzine’ ed allo stesso tempo un archetipo?  Ci viene in aiuto Barbara Canoci che scrive: ” eccovi svelata la legge matematica alla base di tutte le lampade con braccia bilanciate a molle.

Si tratta dell’applicazione del cosiddetto “quadrilatero articolato”, in cui la somma delle lunghezze dell’asta più corta e di quella più lunga è minore o uguale alla somma delle lunghezze delle altre due aste.

In realtà il braccio di questo genere di lampade è formato da due parallelogrammi articolati accoppiati, cioè da due quadrilateri articolati in cui le aste opposte hanno uguale lunghezza, e di conseguenza restano sempre parallele tra loro. Ecco perché la lampada in questione si può spostare in alto-basso e avanti-indietro senza modificare il riflettore che si muove sempre parallelamente a se stesso. https://www.home.vintag.store/post/le-forme-di-jac-jacobsen-leggi-matematiche-e-luce

Semplice, no?

PREGO, SEDIAMOCI

  • Maggio 25, 2019
PREGO, SEDIAMOCI

Una delle sale riunioni della villa. Diversi ambienti si prestano alle riunioni di lavoro, vuoi informali vuoi istituzionali. Realizzare eventi aziendali qui permette di poter vivere contemporaneamente diverse esperienze. Gli invitati di un evento aziendale possono dividersi fra una riunione formale oppure un buffet, possono passeggiare per il parco o recarsi in uno degli ambienti arredati ad ufficio (come questo) per riunirsi in privato. E non devono dividere questi spazi con nessun altro. Questa è una delle due mansarde. Da questo particolare infisso si gode una splendida vista sul verde. Qui potete parlare indisturbati, sfruttare la rete o farvi portare un caffè. 🙂 a due metri dal cielo.

Credits: Tavolo Meety e Sedie Catifa by Arper.

EVENTO AZIENDALE?