Villa & design

FRA ARCHITETTURA, NATURA E STRETTE DI MANO. LA VILLA RACCONTA

  • Luglio 8, 2024

Grazie a @atlasofvenetomodern per la visita di sabato scorso patrocinata da @ordinearchitettitreviso e @fondazionearchitetturatreviso. Il progetto AOVM mira alla pubblicazione di un libro sull’ architettura veneta del secondo ‘900 in cui la villa è presente. Grazie all’Arch. Bertin founder di AOVM.

È stata una bellissima giornata a metà fra architettura ed aneddoti della villa. Soprattutto il ricordare come una generazione di imprenditori, a cavallo del boom economico e della nascita dei famosi Distretti del Nord est cui avevano contribuito, si sia rivolta ad architetti in grado di dare forma alle loro ambizioni. Apprezzato l’aver presentato lungo il percorso diverse pubblicazioni dedicate, molti disegni originali ed anche tante fatture dell’epoca amorevolmente battute su veline a due colori. A testimonianza di un sign of the times che completa la storia della villa ed il suo essere arrivata ai giorni nostri con moltissime parti (praticamente tutte) ancora fedeli. By the way, l’anno prossimo facciamo 50 anni. Bisogna pensare a qualcosa!

Chiacchiere, storie, convivialità, strette di mano, giro del parco, natura e rinfresco in pieno mood Villa Bornello.

VILLA BORNELLO NELL’ ATLAS DEL VENETO MODERNO

  • Giugno 18, 2024


Patrocinato da Fondazione Architettura Treviso e dall’Ordine degli Architetti di Treviso il progetto AOMV (Atlas Of Veneto Modern) è un progetto che mira a raccontare la Regione attraverso l’architettura della seconda metà del ‘900. In questo lasso di tempo, fra ricostruzione post guerra, piani Marshall, boom economici ed altro, un territorio fino a pochi anni prima prevalentemente agricolo fa gemmare una nuova generazione di imprenditori ed amministratori che danno luogo a proficue committenze con altrettanti architetti e professionisti. Il progetto Atlas of Veneto Modern, a cura dell’Arch. Davide Bertin, non è una guida né una mappa turistica, ma uno strumento essenziale, inseparabile e portatile. Mezzo al servizio di chi partecipa o, più semplicemente, si interessa all’architettura italiana in Veneto. Un esaustivo atlante del “buon costruire” realizzato nella seconda metà del 900.

Atlas of Veneto Modern osserva architetture che in qualche caso hanno perso la loro funzione di abitazione o infrastruttura, ma mostrano ancora matericità, decorazioni e dettagli, oggi difficilmente replicabili.

E’ soprattutto un modo nuovo di pensare, a metà fra architettura e sociologia, per guardare, farsi un’idea e percorre un territorio fatto, anche, di architettura.

Per la Villa la data è quella del 6 luglio. Save the date.

Ecco la serie di visite guidate. Scarica qui il Comunicato stampa

Biglietti Eventbrite https://www.eventbrite.it/e/biglietti-aovm-villa-bornello-926951395577?aff=oddtdtcreator


GIGANTE, BOCCATO E ZAMBUSI. UNA STORIA IN VILLA

  • Maggio 27, 2024

Marilena Boccato e Gian Nicola Gigante sono due designers trevigiani attivi soprattuto negli anni 70-90. Impegnati sia in architettura che nel design industriale, hanno progettato per Seccose, Panto, Zerbetto, Caloi, Ultom e molti altri. In collaborazione con il padovano Antonio Zambusi disegnarono molto anche per Sicart, famosa azienda di accessori bagno con sede a Cartigliano (VI). Per i bagni della villa a suo tempo vennero scelti i loro oggetti. In particolare la serie Anula (circa 1975-76). Ora la fabbrica non c’è più ma i loro pezzi ovvero portasaponi, attaccapanni, porta spazzolini, porta scopini, portarotolo e altro, ancora popolano in modo assolutamente coordinato nostri bagni. E stanno benone.

Poco tempo fa accadde questa bella storia: la seria Anula era progettata in un pulito e sottile profilo d’acciaio che sosteneva contenitori in ceramica. Negli anni qualche ‘sbeccata’ la ceramica se l’è presa. Volendoli sostituire avevamo di fronte non uno bensì tre problemi: i pezzi erano fuori produzione da decenni, la fabbrica aveva chiuso alcuni anni fa e, last but not least, l’aveva comprata un arabo intenzionato a disfarsi di magazzini, progetti e storia. La cosa appariva ardua. Abbandonata l’idea di interessare eredi e simili siamo risaliti, ancora una volta, a chi le fabbriche le frequent(av)a: i designers !

Cerca e ricerca abbiamo incontrato un designer storico di Sicart, il prof Angelo Spagnolo,. Grazie a lui siamo riusciti ad accedere alla fabbrica, dove il professore ha trovato dei vecchi calchi in gesso dell’Anula. Da qui abbiamo poi ricavato i pezzi sostitutivi fatti fare da un ceramista di Nove, riuscendo in questo modo a mantenere nei bagni lo spirito del tempo, gli stessi pezzi originali degli anni ’70 per rispetto delle scelte estetiche fatte all’epoca ed anche per un po’ di sano spirito vintage.

E poi l’essere sopravvissuti per cinquant’anni alla tentazione di cambiarli radicalmente andava sicuramente premiato 🙂

Gli oggetti oggi


Schizzi, progetti e cataloghi originali


Amarcord

UN OCCHIO SENZA PALPEBRA

  • Marzo 20, 2024

Come un grande occhio che guarda la proprietà questo infisso nasceva privo di palpebre ovvero di oscuranti. Un’enorme pralina inserita da un gigante in una glassa di cemento provoca la curvatura del muro all’interno. ‘In dolce’, come molti altri dettagli della casa. Le immagini di una rivista in cui fu pubblicata e quelle recentissime a dieci metri di altezza, per un lifting che gli stiamo facendo, permettono di vederlo (e coccolarlo) da vicino.

JOE COLOMBO? DAVVERO?

  • Febbraio 17, 2024

La villa a volte partorisce pezzi un po’ particolari. Riemerso dalle cantine durante un riordino, questo è attribuito a Joe Colombo, circa fine anni 60. Non il è il più famoso del celebre designer ma quel taglio nel portaombrelli è taaaaanto carino. Qualcuno sa chi lo produceva? Lasciate un commento. Nel frattempo lo aggiungiamo alla collezione di oggetti che accompagnano gli eventi e che mettiamo a disposizione nei nostri ospiti, soprattutto i cosiddetti design addicted. Cliccare per ingrandire.

BUON 2024

  • Dicembre 29, 2023

Auguri di Buon Anno Nuovo dai nostri due nanetti ‘di genere’ (sono infatti una coppia, pure affiatata a giudicare dalle immagini) che hanno voluto giocare con alcuni arredi e suppellettili disseminati nella villa. Gli stessi che appaiono qui e lì ed allietano i vostri eventi con un mood ora ricercato ora sbarazzino.

Giocare è il verbo giusto perché un evento, fosse anche business, deve sempre avere una componente di svago, ludica o, come minimo, conviviale e gastronomica. Se poi si gioca con il design è il massimo!

BTICINO MAGIC E VILLA BORNELLO

  • Luglio 25, 2023

Sono come la Pastiglie Valda, come la fiat 500, come la caffettiera Bialetti, come le figurine Panini. Ne hanno prodotte a centinaia di migliaia. Sono le placche della Biticino, le famose placche serie ‘Magic’ diffusissime negli anni 60 e 70, e prodotte anche posteriormente.

Una recente visita al Museo della Scienza di Milano , in particolare nell’area in cui si parlava dello sviluppo industriale e consumistico italiano del dopoguerra, con esempi quali Olivetti,Sip, Brionvega, Seleco, ci ha permesso di vederle in posa dentro alle loro bacheche.

Nulla di raro, quindi, però è bello pensare che un oggetto pulito e lineare che ha fatto parte del costume italiano, del design e del Made in Italy, faccia capolino anche in villa. Sotto, alcuni esemplari.

Dei tizi da museo, insomma, come le nostre piastrelle.


LO ZAMPINO DI GIO PONTI?

  • Giugno 19, 2023

Carino questo oggetto di Gio Ponti per Casa Fornaroli a Milano, circa del 1955. Ci è caduto l’occhio perché anche noi…


Quest’armadio di Gio Ponti è andato all’asta da poco per i tipi di Phillips. Gio Ponti disegnò alcune cose per la casa dell’amico e collega Fornaroli fra i quali questo particolare armadio con porta passante. Qui sotto la prima carrellata con alcune foto tratte dal bando d’asta. Più in basso le immagini di una nostra boiserie con funzioni analoghe disegnata da Roberto Pamio per la villa. Nasconde infatti ambienti e passaggi. E abbiamo pure i disegni originali 🙂

Il nostro particolare disimpegno presenta un’armadiatura realizzata su misura. Oltre a contenere abiti e cose, conduce a ben due ambienti. Di questo progetto abbiamo anche una maquette originale dell’epoca fatta dall’architetto su cartone (e pastelli Carioca, a giudicare dal ‘ tratto’ :-)) per meglio capire lo sviluppo del progetto e le cromie.

Da notare nella terza immagine gli attaccapanni colorati ‘Arco’ disegnati da Luigi Caramella per ‘Con&Con’ e, last but not least, posizionati sia per gli adulti che, in basso, per i bambini…

UN SALTO AL MUSEO. E POI IN CUCINA.

  • Marzo 7, 2023
UN SALTO AL MUSEO. E POI IN CUCINA.

Gli ospiti dicono assomiglino ad azulejos portoghesi. A qualcuno ricordano la Provenza o la Sicilia. Ma la verità un’altra. Un giro al Museo di Santa Caterina (Treviso) ci ha fatto nascere una curiosità e nel cercare i padri di questi rivestimenti siamo finiti al Museo delle Ceramiche di Faenza dove abbiamo trovato le nostre stesse piastrelle. Ma andiamo per ordine.


Giretto al Museo di Santa Caterina di Treviso dove, fra cultura e tradizioni popolari, troviamo uno stand dedicato a Treviso Urbs Picta, dall’omonimo lavoro di approfondimento circa le decorazioni trevigiane nell’arco di tempo che va dal XIII al XXI secolo. Nel testo che accompagna si legge : ” Il medesimo gusto manifesto negli esterni degli edifici trevigiani, si esprimeva anche negli interni con la stesura di colori e decori su ogni superficie muraria o lignea disponibile, dal pavimento al soffitto”.

Al museo ed in cucina

Pur non avendo noi superfici affrescate, ci divertiva vedere le similitudini grafiche fra le antiche decorazioni murarie trevigiane e le piastrelle dipinte a mano della nostra cucina (Produz. Gabbianelli).

Poi un dubbio: essendo che Gabbianelli (qui la sua storia) è marchio storico e particolare, siamo andati a fondo della cosa scoprendo che le nostre piastrelle sono presenti al Museo della Ceramica di Faenza ed esattamente qui. Gabbianelli collaborò con Giò Ponti, Enzo Mari, Italo Lupi e, udite udite, anche con i giovani designers e progettisti della villa Roberto Pamio e Renato Toso.

Cominciamo con il museo di Treviso. Qui le immagini delle decorazioni.

La cucina della Villa. Dettagli.

La grande cucina, affiancata da un utilissimo sbratta cucina dove troviamo piani di lavoro ed elettrodomestici, è tempestata di piastrelle messe alla rinfusa. Laddove una sola piastrella ripetuta più volte avrebbe donato un ordine dato da compostezza e ripetitività, qui una qualche lucida follia – che fa capolino anche altrove nella villa – diede l’ordine di metterle a caso creando un gioco spiazzante e cromie ancora attuali.

Cataloghi Gabbianelli. Circa primi anni ’70

Grazie al Museo della Ceramica di Faenza, alla gentile direttrice Claudia Casali ed alla bibliotecaria Marcela Kubovova siamo risaliti alla serie ‘ Decorati a mano‘ di Gabbianelli che riveste la nostra cucina. La serie rimase in produzione per un decennio circa. Nello ‘sbratta cucina’ abbiamo invece la serie ‘Cabochon‘ disegnata da Renato Toso nel 1973 (Studio Pamio-Toso) anch’essa decorata a mano e nella quale angoli opposti di ugual colore su piastrelle quadrate portavano a combinazioni (quasi) infinite. Nelle immagini che seguono i cataloghi originali Gabbianelli. (cliccare sulle immagini per ingrandire)

Che dire? Una bella avventura ‘rivestita’ (è il caso di dire) di piacevoli sorprese. Corsi e ricorsi storici.

Ti piace il design? Qui qualche pezzo sull’argomento. Se invece vuoi ospitare il tuo evento – piccolo o grande che sia – qui da noi, contattaci pure.

ULISSE, IL DESIGN DA PASSEGGIO

  • Ottobre 5, 2022
ULISSE, IL DESIGN DA PASSEGGIO

Da ‘design addicted’ quali siamo, eccovi l’ultimo arrivo. Lui è ‘Ulisse’ disegnato da Ivan Loss per Sandrigarden ad inizio anni ‘80. È uno sgabello da passeggio, sbarazzino ed ideale per il pic nic ( quanto mai azzeccato qui nel parco) le gite o le conversazioni nel verde. Occhio al ‘depliant’ – a quei tempi di chiamava così – originale nell’immagine finale in cui ne vengono spiegati gli usi. Un pezzo iconico figlio di quell’epoca ed ora a disposizione dei nostri ospiti, anzi delle loro terga :-). E poi è pure rosso.

Ci piace lavorare al nostro particolare mood così diverso dalla sontuosità e dallo storytelling nobile delle ville venete. Noi siamo easy, sbarazzini, moderni.


CIGNI E DESIGN

  • Aprile 28, 2022
CIGNI E DESIGN

Quando riordinando le ‘secrete stanze’ della Villa trovi piacevoli sorprese. La famigliola di cigni in travertino è disegnata a quattro mani da Enzo Mari ed Angelo Mangiarotti e prodotta dai fratelli Manelli. Circa metà anni ‘70.

Vivere la villa con oggetti della sua epoca. Fra luci, pouffs, divani, sedute, quadri, accessori ed oggetti vari è bello rimanere coerenti al design di una casa il cui mood è rimasto intatto nei decenni creando per gli ospiti ed i loro eventi una piccola esperienza di architettura.

Fra moderno e oggetti vintage si è circondati da un ambiente decisamente diverso dalla classica villa veneta, molto personalizzabile. e soprattutto completamente assediato dal verde.

CINQUANTA SFUMATURE DI ROSSO

  • Aprile 21, 2022

Una compagnia di amiche. Una richiesta dell’ultimo momento. Una pizza al volo.

Una pizza tutte assieme, sotto le volte della villa, preceduta dall’aperitivo sul piano stagno e con la tranquillità di essere da sole.

Cose che succedono (e qui succedono spesso 🙂 ) con l’organizzazione di eventi e cene aziendali, compleanni e simili.

Come nella maggior parte delle occasioni non riusciamo a stare senza le mille sfumature di rosso. Stai pensando di organizzare qualcosa di simile? Info qui

DESIGN DI EVENTI

  • Aprile 19, 2022


Residuato dell’allestimento per la festa di ieri sera. Come Narciso, l’Eclisse di Magistretti (1965) si specchia nello stagno. Perché la nostra villa è diversa? Perché da noi niente Poseidoni con il tridente, putti, statue o affreschi settecenteschi. Da noi solo Compassi d’oro 🙂

Eclisse – Vico Magistretti per Artemide 1965 – VILLA BORNELLO

VERNER E’ FRA NOI

  • Marzo 28, 2022
VERNER E’ FRA NOI

Accomodatevi. Le iconiche Panton chairs (rigorosamente rosse) popolano la villa e si preparano ad ricevere i vostri lati B 🙂 . Prodotte da Vitra alla fine degli anni ‘60 ed inserite in vari musei del design, furono il primo progetto di sedia stampata ad iniezione. È bello che siano qui, per i vostri eventi informali e perché sbarazzine come piace a noi. Ti viene in mente un’idea per un evento qui? Serve un suggerimento? Scrivici.

CIAO ROBERTO

  • Novembre 26, 2021
CIAO ROBERTO

Per gli artisti non c’è dettaglio che sia piccolo. Quando lo incontravo mi colpiva la bonaria vanità dell’architetto. Forse perché veneziano, forse perché architetto. Di certo perché sapeva di aver  declinato materiali antichi come il vetro o il legno in oggetti moderni da less is more. Aiutava il fatto che fra arte, architettura e design ne ha passate di ogni.

Quando veniva in questa nostra villa, da lui progettata assieme a Renato Toso, non parlava dei volumi, delle doppie altezze, dei prospetti, dei grandi infissi o della luce. Indicava invece ad amici e colleghi che lo accompagnavano  le piccole cose, i dettagli a suo tempo forse sfuggiti al controllo del committente e sui quali aveva seguito le linee morbide usate un po’ dappertutto. Finiture per le quali a volte serve guardare sotto un tavolo, piegarsi oltre una parete, passare una mano per sentirne al tatto. La levigatezza e le modanature di legni e marmi, la sinuosa base della panca del pranzo, pensata per alloggiare i piedi, che dialoga con il concavo degli scalini della grande scala a chiocciola centrale. Fra loro le formelle in cotto del camino, di cui riproponiamo i suoi disegni originali, la scala marinara, il cono eccentrico, il lungo muro alla veneta. E molto altro.

Quando lavoravo in una fabbrica di componenti per lampade conobbi l’architetto Pamio” mi disse una volta un tecnico, ora in pensione. Ed aggiunse : “si trattava di piegare in tre punti diversi uno stelo in metallo per una sua lampada. Io con lui non obiettati ma quando fui da solo con il titolare gli confessai che una o due piegature rimanevano nei costi, la terza li avrebbe fatti lievitare. Dissi che era ‘na roba da architetti’, che ne bastavano due e che al prossimo incontro con Pamio lo dissuadesse con tatto dal volere  la terza, pena il mettere sul mercato una lampada dal costo eccessivo con ricadute sulle vendite.” Quando poco tempo dopo l’architetto ritornò il titolare  la prese da lontano raffigurando una lampada comunque bella ma dal costo più allettante e dalle vendite più alte. Con pragmatismo tutto veneto il titolare disse che era più facile vendere una lampada da trentamila lire piuttosto che una da sessantamila. La risposta di Pamio fu, narra l’operaio, del seguente tenore: “la terza piegatura si fa perché io disegno per coloro che vogliono spendere sessantamila lire.

E quando un giorno, in villa, seduti sul suo ‘Scaccomatto’ disegnato per Arflex gli chiesi che tipo di committente fosse stato mio padre rispose con sagacia, riuscendo a unire frecciatina, orgoglio da architetto e stima: ” un rompiballe ma alla fine faceva come dicevo io perché gli piacevano le cose belle“.

Ciao Roberto.

VENETICA. CUCINA E DESIGN IN VILLA

  • Maggio 3, 2021
VENETICA. CUCINA E DESIGN IN VILLA

Vi siete prenotati per l’evento del 9 Maggio organizzato dallo chef @stefanovocaturo? Con noi anche gli amici di Staygreen ed Attico Interni con alcuni pezzi della collezione di oggetti d’arredo disegnati dallo @studio_pamio in omaggio allo stesso Roberto Pamio progettista di Villa Bornello, lungo un continuum fra passato e presente.

I corsi e ricorsi storici che ci piacciono ! Per info 3289321333.

Posti limitati. Allons enfants! Sfogliate l’invito sotto

OMBRE ALL’ALBA

  • Aprile 27, 2021
OMBRE ALL’ALBA

ACQUA E FUOCO SECONDO PAMIO

  • Ottobre 11, 2020

Rovistando nel web si scoprono cose interessanti.

Edizioni Di Baio. A firma Claudia Molteni, circa fine anni 80.

Il pezzo riguarda una riflessione sull’uso dell’acqua vicino alla casa. Fra gli architetti è citato Roberto Pamio. Indovinate quale fra le sue architetture è portata ad esempio.

Di Pamio l’autrice ricorda la volontà di inserire sempre nelle proprie opere uno specchio d’acqua ed un camino. Acqua e fuoco, elementi primari per l’uomo.

Nel caso di Villa Bornello sono in asse fra loro e sembrano guardarsi l’uno l’altro. Il caminetto come comunione della famiglia attorno al fuoco d’inverno, il secondo come comunione attorno all’acqua l’estate.

Del caminetto conserviamo i disegni quotati delle formelle di rivestimento. Ne abbiamo parlato qui. Che ne dici, Roberto, riconosci la mano? 🙂

Photo credits: ringraziamo l’associazione  I Love strada Ovest cui abbiamo ‘ rubato ‘ l’immagine di copertina. (e che dopo tutto sono quasi nostri vicini) 🙂

http://www.dibaio.com/360-gradi_22/

IL PROGETTO ORIGINALE DEL PARCO

  • Aprile 5, 2020
IL PROGETTO ORIGINALE DEL PARCO

I Vivai Priola di Treviso sono oggi noti a livello nazionale. Piccoli ma specializzati. Più di quarant’anni fa erano nati da poco e furono loro a piantare in villa quegli alberi alti ora quasi trenta metri.

Dal classico baule in cantina sono usciti preventivi e documenti originali. Poco lontano un tubo porta rotoli custodiva il progetto originale del parco di Villa Bornello, l’ordine con l’elenco delle oltre 2000 piante previste, le fatture dell’architetto Frans Bogaert.

Aprire un forziere per trovare un tesoro di veline copia carbone in carta intestata, di fatture battute a nastro nero o rosso come si usava all’epoca, di varianti di pugno a matita sul progetto, di nomi in latino delle piante, di commoventi totali in lire. Soprattutto la possibilità, come novelli esploratori,  di girare per il parco, disegno alla mano, e capire cosa si sia modificato e cosa no. Confrontare ” l’allora ” e ” l’adesso ” di un organismo vivo come un giardino.

Tranquilli, è tutto piuttosto fedele. Pur se da progetto quelle 2000 piante scesero subito a poco più di trecento, molte delle quali giunte fino a noi. Il parco sorge a poco dalle mura della città ed è uno dei rari esempi di grande parco residenziale nella cintura urbana comunale. La casa vi è letteralmente immersa tanto che l’anello di congiunzione fra i due mondi è costituito dal particolare stagno. Luogo di incontri aziendali e di eventi e cerimonie in genere, la villa è fra i pochi casi in zona, forse l’unico, di location d’architettura moderna per eventi. E non solo per eventi 😉

Hai un'idea per un evento?

Parliamone.

NASKA LORIS, UN’ICONA DEL DESIGN

  • Dicembre 12, 2019
NASKA LORIS, UN’ICONA DEL DESIGN

Jac Jacobsen (1901-1966) è il papà della Luxo, poi divenuta Naska Loris, la famosa lampada del 1937 diventata un’icona del design tanto da essere anche mascotte della celebre casa di produzione Pixar fin dal 1986.

La villa ne ospita alcune. Vennero a suo tempo pensate, e sono usate ancora oggi, sia per i comodini che come luci principali a soffitto al posto di lampadari e simili.  Nella foto si possono vedere le sbarazzine e colorate Naska Loris originali dell’epoca ancora fedelmente al loro posto.  Tutto rifletteva e riflette ancor oggi la volontà originale dell’architetto.

Ma in cosa consiste il loro essere ‘ sbarazzine’ ed allo stesso tempo un archetipo?  Ci viene in aiuto Barbara Canoci che scrive: ” eccovi svelata la legge matematica alla base di tutte le lampade con braccia bilanciate a molle.

Si tratta dell’applicazione del cosiddetto “quadrilatero articolato”, in cui la somma delle lunghezze dell’asta più corta e di quella più lunga è minore o uguale alla somma delle lunghezze delle altre due aste.

In realtà il braccio di questo genere di lampade è formato da due parallelogrammi articolati accoppiati, cioè da due quadrilateri articolati in cui le aste opposte hanno uguale lunghezza, e di conseguenza restano sempre parallele tra loro. Ecco perché la lampada in questione si può spostare in alto-basso e avanti-indietro senza modificare il riflettore che si muove sempre parallelamente a se stesso. https://www.home.vintag.store/post/le-forme-di-jac-jacobsen-leggi-matematiche-e-luce

Semplice, no?

EVENTO AZIENDALE?