Il risveglio emozionale fa di nuovo capolino in villa. All’indomani del primo incontro di ‘setting’, alcune settimane fa, questa che raccontiamo è una giornata assai centrata. Baciata da un’alba di rugiada ed accompagnata dalla musica adatta, dal ballo, dalle campane al quarzo e soprattutto da tanta tanta natura vicinissima alla città. Ecco il racconto (video) fotografico che raggiunge uno dei momenti più intensi qui
Marca Gioiosa e Amorosa è un nuovo people & lifestyle magazine distribuito in Provincia di Treviso. Con il proprio mood spigliato racconta un Nord Est innovativo ma con un occhio alla storia, imprenditoriale e non solo. Sono incappati nella nostra villa ed è stata subito affinità elettiva.
A firma di Prando Prandi, celebre per aver spesso scritto di imprenditoria Veneta non solo come giornalista ma anche come scrittore, già in forza come direttore marketing a gruppi come Stefanel, Mionetto, Aperol, Deroma e nota firma della Gazzetta dello Sport , Gazzettino ed altri per anni, il pezzo permette per la prima volta di ripercorrere la storia della villa in chiave sia architettonica che sociologica, andando queste due cose sempre più fondendosi negli ultimi tempi. Perché una simile villa proprio in quegli anni a Treviso e quale i veri motivi della sua costruzione? Quale la ragione di questo suo particolare rapporto con la naturache la circonda? Perché questo tipo di architettura e quali le funzioni sociali della villa oltre alla residenza? Il simbolismo dell’acqua in asse con il fuoco, i giochi di luce donati dalla salita del sole dall’alba allo zenit, la sua funzione di rappresentanza, le cene di un tempo e gli eventi di oggi.
Ma soprattutto: perché abbiamo i pesci rossi quasi in salotto?
Una villa moderna figlia della propria epoca, dove è piacevole imbattersi nel design ed in dettagli caparbiamente sopravvissuti alle mode e costruita con spazi per la convivialità. Convivialità un tempo dei proprietari ed oggi dei clienti che vi organizzano eventi aziendali, cerimonie, shootings e non solo.
Organizzi un matrimonio, un compleanno oppure un evento aziendale e desideri un’idea per realizzare tutto ciò che serve per comunicare con i tuoi ospiti o clienti? Ti servono inviti, menù, cartelle stampa & prodotto, gadgets, segnaposto, cartellonistica? Villa Bornello ti può consigliare vestendo il tuo evento di una comunicazione efficace, asciutta e su misura.
Ad esempio un matrimonio
Ad esempio un evento aziendale
studio logo evento
invito cartaceo e digitale
partecipazioni
landing page dell’evento
segnaposto al tavolo
menù
libretti cerimonia, tableau de mariage
biglietto lista nozze
mappa percorsi chiesa – aeroporti – stazioni – location e simili
Ieri Day Team con importante multinazionale di stampa on demand di zona a cui ogni agenzia di grafica, allestitore, pubblicitario, architetto o comunicatore si sono affidati almeno una volta nella vita 😉. Non sono voluti apparire ma è comprensibile.
Il nostro format ‘effetto oste’ li ha affiancati per tutto il giorno, dalla torta zen del mattino presto fino al pranzo, poi la cena e gli spirits con sigari, cioccolato e rum del dopo cena. Un’intera giornata di full immersion per il piccolo team di dirigenti intenti a discutere in pace di strategie future lontani dalle distrazioni dell’ufficio. Il risotto di barbabietola rossa mantecato al Morlacco del Grappa è stato eletto ‘Piatto Villa Bornello’ per le ovvie affinità cromatiche. Del filetto alla Wellington abbiamo foto del prima e del dopo. Il gigantesco Aglione della Val di Chiana, aggiunto nei ‘bigoli in salsa’ al posto della cipolla, è stata una gradita sorpresa. Il Barbera etichetta ‘per sbaglio’ che accompagnava parte delle libagioni è di un produttore piemontese di nicchia. Grazie ai cuochi ed al loro team per aver condotto la giornata illustrando storia e particolarità dei piatti, degli ingredienti, dei vini. Anche questo fa parte del particolare tipo di eventi aziendali che amiamo ospitare qui in villa e che, fronte caminetto, rendono la giornata coinvolgente, intima e produttiva.
La villa si presta bene a grigliate sia d’inverno che d’estate. Pochi giorni fa, per trenta persone, abbiamo allestito griglia e personale con welcome & spilucchi sul piano dello stagno, cena, ballo e chiacchiere fronte caminetto.
Da ‘design addicted’ quali siamo, eccovi l’ultimo arrivo. Lui è ‘Ulisse’ disegnato da Ivan Loss per Sandrigarden ad inizio anni ‘80. È uno sgabello da passeggio, sbarazzino ed ideale per il pic nic ( quanto mai azzeccato qui nel parco) le gite o le conversazioni nel verde. Occhio al ‘depliant’ – a quei tempi di chiamava così – originale nell’immagine finale in cui ne vengono spiegati gli usi. Un pezzo iconico figlio di quell’epoca ed ora a disposizione dei nostri ospiti, anzi delle loro terga :-). E poi è pure rosso.
Ci piace lavorare al nostro particolare mood così diverso dalla sontuosità e dallo storytelling nobile delle ville venete. Noi siamo easy, sbarazzini, moderni.
Il design del banqueting. Creare quell’ordine che piace tanto all’ospite. Esporre e non solo impiattare. Disegnare un desco è progettare una relazione.
C’è stato un delitto a Villa Bornello. La vittima, maschio, attorno ai trent’anni, distinto nel suo gessato grigio, è stato trovato pugnalato nel salone. Era uno degli invitati alla cena della polizia di New York, che si teneva qui da noi. Corre l’anno 1922 e tutti gli ospiti sono in gran spolvero. Poco prima di sedersi a tavola, un urlo lacera l’aria. L’uomo giace riverso con un coltello nel fianco. Le indagini vengono affidate all’ispettrice capo Martina – di cui, guarda caso, ricorre anche il compleanno
Facendosi largo fra boa di struzzo, pennacchi, piume, Borsalino, sigari e gonne a frange, Martina raggiunge il cadavere. Perquisendolo trova i primi indizi; subito ne seguono altri. Torchiando i presenti ricostruisce il quadro ed in poche ore risolve il caso rintracciando le prove con l’aiuto dei fidi assistenti.
Verso sera il colpo di scena: mentre come Nick Carter alla fine dell’episodio indica a gran voce il colpevole, l’abile ispettrice viene sorpresa da Carlotta, sua più fidata collaboratrice ed organizzatrice della serata che, inginocchiata di fronte a lei, le porge un anello chiedendole di sposarla.
La festa in costume ed il compleanno con delitto erano una sorpresa. Ma per Martina non è stata l’unica.
Si potrebbe pensare che i matrimoni durino tutto un giorno. E’ vero, ma questo era particolare.
La villa è divenuta la casa degli sposi dove accogliere invitati ed amici man mano che potevano passare. Dal welcome della tarda mattinata (di ritorno dal Comune) al pranzo con parenti ed amici più stretti per poi scivolare nel pomeriggio di relax ed infine incontrare gli amici più intimi la sera.
L’alta customizzazione della villa ha permesso di cambiare l’uso degli spazi sostituendo mobili e servizi ma sempre mantenendo il mood ‘easy’ che la contraddistingue. Sarà stato il ricco banchetto serale, i balli con il nostro Dj o la magia della serata, alla fine gli sposi erano esausti. Gli abbiamo ospitati in villa.
Lasciandoli assistere all’alba d’autunno nel parco.
I Vivai Priola di Treviso sono oggi noti a livello nazionale. Piccoli ma specializzati. Più di quarant’anni fa erano nati da poco e furono loro a piantare in villa quegli alberi alti ora quasi trenta metri.
Dal classico baule in cantina sono usciti preventivi e documenti originali. Poco lontano un tubo porta rotoli custodiva il progetto originale del parco di Villa Bornello, l’ordine con l’elenco delle oltre 2000 piante previste, le fatture dell’architetto Frans Bogaert.
Aprire un forziere per trovare un tesoro di veline copia carbone in carta intestata, di fatture battute a nastro nero o rosso come si usava all’epoca, di varianti di pugno a matita sul progetto, di nomi in latino delle piante, di commoventi totali in lire. Soprattutto la possibilità, come novelli esploratori, di girare per il parco, disegno alla mano, e capire cosa si sia modificato e cosa no. Confrontare ” l’allora ” e ” l’adesso ” di un organismo vivo come un giardino.
Tranquilli, è tutto piuttosto fedele. Pur se da progetto quelle 2000 piante scesero subito a poco più di trecento, molte delle quali giunte fino a noi. Il parco sorge a poco dalle mura della città ed è uno dei rari esempi di grande parco residenziale nella cintura urbana comunale. La casa vi è letteralmente immersa tanto che l’anello di congiunzione fra i due mondi è costituito dal particolare stagno. Luogo di incontri aziendali e di eventi e cerimonie in genere, la villa è fra i pochi casi in zona, forse l’unico, di location d’architettura moderna per eventi. E non solo per eventi 😉
Sono arrivati da tutta Italia. Mescolavano dialetti ed ingredienti. Un intero pomeriggio a cucinare e poi tutti a mangiare con il caminetto a capotavola. Come un Cooking team building motiva il gruppo di dipendenti ed è utile alla coesione aziendale. Qui in villa ne abbiamo fatti diversi e volendo possiamo fornire anche l’assistenza di un cuoco professionista o gadget come i grembiuli brandizzati o il fotografo. Per poter rendere l’evento indimenticabile.
Jac Jacobsen (1901-1966) è il papà della Luxo, poi divenuta Naska Loris, la famosa lampada del 1937 diventata un’icona del design tanto da essere anche mascotte della celebre casa di produzione Pixar fin dal 1986.
La villa ne ospita alcune. Vennero a suo tempo pensate, e sono usate ancora oggi, sia per i comodini che come luci principali a soffitto al posto di lampadari e simili. Nella foto si possono vedere le sbarazzine e colorate Naska Loris originali dell’epoca ancora fedelmente al loro posto. Tutto rifletteva e riflette ancor oggi la volontà originale dell’architetto.
Ma in cosa consiste il loro essere ‘ sbarazzine’ ed allo stesso tempo un archetipo? Ci viene in aiuto Barbara Canoci che scrive: ” eccovi svelata la legge matematica alla base di tutte le lampade con braccia bilanciate a molle.
Si tratta dell’applicazione del cosiddetto “quadrilatero articolato”, in cui la somma delle lunghezze dell’asta più corta e di quella più lunga è minore o uguale alla somma delle lunghezze delle altre due aste.
In realtà il braccio di questo genere di lampade è formato da due parallelogrammi articolati accoppiati, cioè da due quadrilateri articolati in cui le aste opposte hanno uguale lunghezza, e di conseguenza restano sempre parallele tra loro. Ecco perché la lampada in questione si può spostare in alto-basso e avanti-indietro senza modificare il riflettore che si muove sempre parallelamente a se stesso. https://www.home.vintag.store/post/le-forme-di-jac-jacobsen-leggi-matematiche-e-luce
In una rivista in cui è stata pubblicata la Villa veniva definita di ‘rigore quasi arcaico‘. Vi si trovano molti riferimenti all’architettura organica definita da Frank Lloyd Wright come “una branca dell’architettura che promuove un’armonia tra l’uomo e la natura, la creazione di un nuovo sistema in equilibrio tra ambiente costruito e ambiente naturale attraverso l’integrazione dei vari elementi artificiali propri dell’uomo (costruzioni, arredi, ecc.), e naturali dell’intorno ambientale del sito. Tutti divengono parte di un unico interconnesso organico spazio architettonico”.
La villa avvolge lo stagno come luogo della convivialità estiva ed allo stesso tempo contiene il grande camino centrale come spazio della comunione invernale. Acqua e fuoco come elementi opposti ma naturali e voluti per lo stesso scopo. Il vasto uso del legno e molte citazioni architettoniche fanno della proprietà un luogo particolare per lo spiazzante susseguirsi di chiaroscuri, cambi di direzione, dettagli, ambienti nascosti e volumi inaspettati. Tutti però con il comun denominatore dell’oggetto immerso nella natura. Natura che assedia e sembra voler entrare grazie agli ampi passaggi, senza barriere, accompagnata dalla luce che penetra dai molti fori ad ogni ora del giorno.
Come nella migliore tradizione Wrightiana, ogni dettaglio è disegnato su misura, dagli arredi agli infissi, dalle antine all’illuminazione, dalle maniglie agli armadi a muro, dalla scala centrale ai lucernari. Un unicum anche per i vostri eventi.
Come diceva Truffaut le gambe delle donne sono compassi che, misurando il mondo, gli donano equilibrio ed armonia. Potremmo dire la stessa cosa dell’architettura. Evento aziendale di model sharing con uso degli spazi e degli arredi. Per un’intera giornata di lavoro e relax.
Dicono che siano siano sempre più rare e che vivano in ambienti salubri. Qui capita spesso d’incontrarne. Queste stanno sulla rosa canina in entrata.
Le cocinelle ci piacciono perché, in linea con gli incontri aziendali ospitati in villa, pare che nel loro divorare parassiti in quantità siano delle instancabili lavoratrici. 😀
Vuoi organizzare un evento ‘bio’ qui da noi? Immerso nel verde ad un tiro di schioppo da Treviso? Un lounge party estivo? Un evento culinario? Sei un home cook e vuoi organizzare una cena e perderti nel parco nel cercare le erbe aromatiche rigorosamente senza pesticidi?
Aiutano i dipendenti ad instaurare relazioni al di fuori del contesto lavorativo e a conoscersi meglio. Ma non solo.
Festeggiare i risultati raggiunti, presentare i nuovi vertici aziendali, salutare dei colleghi che vanno in pensione, scambiarsi auguri in periodi di festività, presentare nuovi prodotti, progetti o servizi agli agenti o ai dipendenti. E poi ancora riunire i commerciali esteri, fare del team building, organizzare un evento con un’azienda partner. Una festa aziendale può essere organizzata per i motivi più disparati.
A queste poi si possono sommare tantissime altre motivazioni. Le feste aziendali infatti sono importanti perché consentono all’azienda ed ai suoi stake holders di migliorare i propri rapporti, avendo modo di incontrarsi in contesti meno formali.
Da dove inizio?
Pensa ad una serie di azioni, dall’invito alla data, dalla scaletta eventi al ‘post evento’ che contribuiscano a rendere indimenticabile la giornata.
Per l’invito Puoi pensare a qualcosa di cartaceo, ad una locandina in azienda, fino naturalmente alla sua versione digitale da inviare via email. La ridondanza, in questi casi, paga.
Per il quando l’ideale è un venerdì sera o un sabato.
E dove l’organizzo?
Circa la location dipende da numero di partecipanti e stile dell’azienda. Ristoranti e agriturismi sono saturi di feste, cene ed incontri e si rischia di trovarsi a festeggiare assieme ad estranei. I centri congressi mal si prestano a vere feste il cui scopo è quello di mettere a proprio agio gli invitati in un ambiente caldo e gradevole. Discoteche e simili hanno, come i ristoranti, un taglio più di massa. La nostra villa ha la caratteristica di venir affittata per l’intero e, una volta al suo interno, si gode della riservatezza che la caratterizza.
Il menù può essere servito in tavola o a buffet, per essere più informali.
Colpi di scena?
La scaletta: a di là del cibo e delle chiacchiere la festa aziendale può essere occasione per un discorso dei vertici, per uno scambio di auguri ufficiali fra la proprietà ed il personale, per una riunione informale (ma separata) di alcuni dirigenti. Oppure – andando sul ludico – di uno spettacolo, di una mezz’ora di cabaret, di teatro d’impresa e via andare. In ogni caso è bene creare una scaletta che verrà fatta sapere nell’invito in modo che tutti ne siano al corrente. Certo, le sorprese possono sempre essere dietro l’angolo. dopotutto...è una festa!
Regala un gadget durante la festa, che sia un ricordo della giornata. Meglio ancora una caccia al tesoro, singola o a squadre. Nel parco della villa ne puoi organizzare di ogni tipo 🙂
Sei pronto per una festa aziendale?
Organizzare eventi di questo tipo è sempre di fondamentale importanza durante l’anno.
Non trascurare dunque questo aspetto della tua attività lavorativa: creare un ambiente dove tutti si sentano a proprio agio e dove si instaurino delle relazioni forti è fondamentale per migliorare il rendimento sul lavoro!
Vuoi sposarti in modo naturale? A Villa Bornello puoi. Stiamo selezionando dei catering bio ( mentre per i vini abbiamo già trovato) da proporti nel caso tu desiderassi gustarli assieme ai tuoi ospiti fra una sosta allo stagno ed un passeggiata immersi nel verde.